Nuovo brevetto per testare la qualità dell’olio extravergine d’oliva

Una tecnica innovativa, messa a punto nei laboratori di Chimica dell’Università della Calabria, consentirà d’ora in avanti di stabilire con precisione la freschezza dell’olio extravergine d’oliva.

E’ l’importante risultato al quale sono giunti i ricercatori Giuseppina De Luca e Loredana Maiuolo, insieme al prof. Giovanni Sindona, direttore del Dipartimento di Chimica di Arcavacata, che la prossima settimana depositeranno un brevetto, già autorizzato dall’Ateneo, basato sulla metodologia della risonanza magnetica.

Nota per le sue mirabili applicazioni nella diagnostica medica, la risonanza magnetica si è rivelata uno strumento fondamentale di indagine a livello molecolare. Si tratta di una novità assoluta nel panorama delle attività e delle iniziative, finalizzate ad assicurare la migliore qualità di prodotti, come appunto l’olio extravergine d’oliva.

Il brevetto in questione interpreta in maniera efficace e puntuale un disciplinare relativo all’alta qualità dell’olio extravergine d’oliva, contenuto nel decreto ministeriale del novembre 2012, che definisce l’indice di invecchiamento di un olio in funzione del rapporto 1,2-,1,3- gliceridi che può variare dal un minimo del 70%, per oli prodotti nel periodo novembre-marzo, al 50% per quelli prodotti nel periodo agosto-ottobre.

“L’unità di ricerca dell’Università della Calabria – è scritto in un comunicato dell’Ateneo – aveva già da tempo pubblicato su riviste internazionali un criterio per tracciare l’origine del prodotto basata sull’identificazione e dosaggio di quei microelementi presenti nell’olio che lo riconducono alla terra dove è coltivato. Ciò significa che è possibile, adesso, fornire un servizio a quei produttori onesti che, al di là di ogni dubbio, e non facendo riferimento a prove organolettiche, vogliono sia certificata in maniera scientificamente valida l’origine del loro prodotto”.